Il magico e potente Kyphi.

Il profumo regale

Una curiosità storica per il vostro nasino. Una delle fragranze più diffuse e famose nell’antico Egitto da faraoni e regine per le sue qualità benefiche,  seduttive e magiche, era il Kyphi, alcune delle ipotetiche ricette recitano poco più di una decina di ingredienti fino poi ad arrivare a sessanta essenze. Si narra che gli Egizi lo applicassero sui capelli e nelle parti intime per migliorare le proprie capacità seduttive.

Plutarco nell’opera Iside e Osiride ce lo descrive così: “Il kyphi è un profumo composto da sedici materiali: miele, vino, uva passa, cipero, resina, mirra, legno di rosa. Si aggiungono lentisco, bitume, giunco odoroso, pazienza, ginepro, cardamomo e calamo aromatico, ma non con casualità, bensì secondo le formule indicate nei libri sacri“.

In grado di “favorire il sonno, aiutare a fare dei bei sogni, rilassare, spazzare via le preoccupazioni quotidiane, dare un senso di pace.

Un’altra celebre ricetta del Kyphi è riportata dalle iscrizioni della stanza del laboratorio del tempio di Horus a Edfu. Questa costruzione, una delle più antiche e meglio conservate della civiltà egizia, in cui il dio secondo le credenze dell’epoca, aveva combattuto una battaglia. I custodi del culto in quel tempo non rischiarono di trasmettere le segrete informazioni sulla composizione delle fragranze e soprattutto riguardo i rituali sul papiro, troppo fragile, o di affidarle alla sola tradizione orale, ma fecero incidere i dati sulle pareti del tempio.

Il Kyphi è stato ricreato anche ai giorni nostri da alcuni scienziati francesi, come Sandrine Videault, che ha lavorato per anni studiando diverse fonti.

16 sono gli ingredienti originari descritti nelle ricette scolpite sulle mura dei templi di Edfu e Philae, 13 abbastanza certi mentre per 3 rimangono ancora dei forti dubbi sul loro riconoscimento botanico:

  • Storace, resina (Liquidambar officinalis)/ Benzoino,resina (Styrax benzoin)
  • Calamo, rizoma (Calamus aromaticus)
  • Mastic, resina  (Pistacia lentiscus)
  • Pino di Aleppo, resina (Pinus Halepensis)
  • Canfora (Cinnamonum canphora)
  • Gomma arabica (acacia sp.)/Gomma Adragante (Astragalus gummifer)
  • “Asphalatos”, legno-radice (Convulvus scoparium) ?
  • Ginepro, bacche (Juniperus oxycedrus)
  • Galbano, semi-gambi (Chaerophyllum sp.) ?
  • Cipero odoroso, rizoma (Cyperus longus)
  • Uva secca
  • Vino delle oasi ?
  • Vino
  • Olibano, resina (Boswellia sp.)
  • Sciroppo di Datteri/Miele
  • Mirra resina(Commiphora mirrha) *

Pare che addirittura la Regina Cleopatra adorasse questa fragranza, la quale si sa, non vantava una bellezza divina ma in quanto a fascino era insuperabile. Una donna intelligente e soprattutto forte, sfruttare il proprio fascino sapientemente attraverso le profumazioni la rendeva ancora più potente nelle sue scelte. Non poteva fare a meno della mistura più ricercata di tutto l’Egitto. Non facendolo apposta questa donna vantava anche un discreto naso, e con esso poté contribuire a gran parte della storia antica.

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*Grazie per le informazioni sulla  ricetta a http://esperienzeolfattive.blogspot.it/