IL FASCINO DELL’IMMORTELLE

“Quand on est jeune, on est inconscient, on se sent immortel.”

“Abbiamo passato una gioventù spensierata sentendoci immortali.”

Se anche a noi bastassero i raggi del sole  per regalarci la bellezza eterna, potremmo dire addio a creme, cure, chirurgia estetica e qualche complesso in più.

Potrebbe invece bastarci un profumo, un odore, un fiore… un’essenza che sulla pelle ci dia l’impressione – soprattutto appena vaporizzata – di camminare a piedi nudi sulle nuvole.

Sto parlando di quello che i francesi chiamano Immortelle. L’Elicriso.

L’ Elicriso prende nome dai termini greci “helios” = sole e “Chrysos” = oro, per l’intenso color oro dei fiori che brillano alla luce del sole. I sacerdoti greci e romani lo apprezzavano tanto che usavano incoronare le statue degli dei con questi fiori che possiedono anche un’altra particolarità: pur diventando secchi non si decompongono mai, resistendo nel tempo con grande brillantezza. Da qui è intuibile il perché di questo soprannome.

Questa piantina spontanea con base legnosa, alta circa 40 cm, è molto resistente sia al vento che alla siccità, per questo il suo portamento tende leggermente al terreno, dove forma fitte nuvole di odore.

I fiori, di un giallo oro luminoso, emanano quel particolare profumo aromatico ed intenso che caratterizza la Sardegna da molto tempo ed è noto ai turisti come agli abitanti.

L’elicriso è conosciuto anche col nome di “semprevivo” è soprattutto capace di garantire una lunga durata. La fitta peluria grigio argentea che ricopre i rametti e le foglioline non solo da loro un aspetto vellutato, ma li protegge dalle condizioni avverse del clima, dal torrido calore estivo e dalla siccità dei siti rocciosi e aridi in cui esso vive. 

Le antiche massaie sarde mettevano mazzi di fiori di questa pianta all’interno delle loro case perché il profumo di questa pianta in quei tempi costituiva un “deodorante” naturale; il caratteristico profumo di questa pianta, con la sua forte intensità, impregnava abbigliamento e pelle dei pastori sardi, che lo portavano a casa rientrando dalla campagna.

L’ Elicriso è dorato, come i capelli di quella bellissima ninfa che, come narra la leggenda, era follemente innamorata di un Dio ma ahimè, non corrisposta; la pietà degli Dei fece si che prima di morire fosse trasformata in elicriso. Il suo profumato fiore simbolizzava la costanza.

Una curiosità? Un antico rituale scaramantico, per favorire gli incontri matrimoniali, garantiva che preparato e lasciato essiccare un mazzetto di elicriso per tutto l’anno, e poi fatto bruciare in un falò durante la notte di San Giovanni, presto avrebbe fatto incontrare l’anima gemella. Romantico no?

rituali – odori – credenze – sapori

Del contemporaneo Elicriso oggi si utilizza soprattutto “l’olio essenziale”, ricavato per distillazione in corrente di vapore dei fiori freschi e delle sommità fiorite. Il prodotto ha trovato un ottimo utilizzo nel comparto della dermocosmesi funzionale per le proprietà eudermiche ed anti-aging. Un fiore miracoloso!

Vi lascio con un antico proverbio – ogni tanto ci vuole – che dice:

“Di fortuna resti intriso, chi si adorna di elicriso”

FOCUS SULLE FRAGRANZE CHE CONTENGONO ELICRISO:

AMBRA NOBILE DI MD FRAGRANCE; INTERLOUDE WOMAN DI AMOUAGE; CITIZEN QUEEN DI JULIETTE HAS A GUN; FINISTERRE DI MARIA CANDIDA GENTILE; INFANTA EN FLOR DE ARQUISTE; AQUA MOTU DE COMPTOIR SUD PACIFIQUE.

I love chocolate! Il profumo del cioccolato

“[…] Proviamo a percepire l’odore del contenuto, non appena aperta la confezione. Quale messaggio arriva alle narici? Sprofondiamo nella sensazione dell’aroma e osserviamo il colore, la forma, le sfumature del cioccolato tra le nostre mani. Ascoltiamo il suono della tavoletta mentre ne fratturiamo un pezzetto e lo mettiamo in bocca. Quanta forza abbiamo calibrato tra le dita?”

M.Williams

Il solo nome ci fa sorridere e sentirlo pronunciare già provoca la così detta “acquolina in bocca”. Il cioccolato – Theobroma cacao «nutrimento per gli dei» – era solo una bevanda. Oggi pur potendone apprezzare le innumerevoli qualità nelle centinaia di formati in commercio e i migliaia di accostamenti con altri aromi, il cioccolato conserva ancora in sé quel mistero che lo rende celestiale. Il suo segreto non sta tanto nella materia prima, ma nella sua armonica miscelanza di aromi. La cosa incredibile è che in particolare l’odore ha un effetto potentissimo sulla nostra mente, ancor prima del sapore stesso.

Parlando del profumo di cioccolato a quanto pare, secondo gli studi chimici dell’American Chemical Society «Per un aroma di cacao di buona qualità, occorrono solo 25 dei quasi 600 composti volatili presenti nelle fave di cacao», dice il professor Schieberle della Technische Universität München di Monaco di Baviera, autore dello studio. È incredibile crederci ma pare che i componenti del suo profumo, presi uno ad uno, abbiano poco a che fare con il cacao e siano aromi come patate fritte, frutta come pesche e miele e addirittura carne cotta… grassi di manzo, cavolo, l’odore di terra, di cetrioli arrivando persino al sudore umano.

Quindi quando ci troviamo di fronte ad una mirabolante tazza di cioccolato fumante, o quando annusiamo il profumo di una crema corpo all’aroma di cacao non stiamo annusando una sostanza singola, ma una miriade di odori insieme! I ricercatori hanno mappato i diversi aromi e li hanno messi insieme per testare il mix finale, scoprendo la presenza di elementi olfattivi insospettabilmente in grado di darci la percezione complessiva del cioccolato.

L’odore del cioccolato crea un’atmosfera di rilassatezza e induce benessere fisico. La cioccolata è un alimento sensuale che stimola come sappiamo la produzione di endorfina, sostanza euforizzante e antidepressiva. Ecco perché con il suo profumo ci aiuta  a gustare la vita nel suo momento. Il profumo del cacao per esempio è adatto alle persone che peccano di esagerata serietà ed intransigenza con se stessi.
L’effetto diciamo sensuel del profumo di Cioccolata è dovuto alla sua presenza nella nostra memoria olfattiva con le emozioni piacevoli procurate dai dolciumi, creme e gelati di cui i dolci aromi del cacao e della vaniglia sono spesso la componente principale ed anche perché il suo profumo ci riporta indietro alla fase in cui il neonato scopre la vita attraverso sensazioni che sente circondare il suo corpo… pensate solo al profumo di talco!

Quindi la prossima volta che vi entrerà nelle narici l’odore di cioccolato, saprete perché lo amerete ancora… un mix di frammenti olfattivi e di aromi che rappresentano piccoli piaceri della vita e che in quel momento, cambieranno il vostro stato d’animo.

L’Angelica piovuta dal cielo

Angelica di Boemia, Angelica domestica, Erba degli angeli, Ceciel, Bragosse selvadeghe, Angelica odorata, Mala erba, Angelica… in qualsiasi modo vogliate chiamarla, il risultato sarà sempre lo stesso: una grande pianta coltivata o spontanea, erbacea, biennale che arriva a oltre un metro e mezzo.

Le sue foglie sono alterne, a segmenti, con il margine dentellato; ha le terminali con 3 lobi.  I fiori dell’Angelica (o Arcangelica) sono di un verde giallognolo, raccolti in ombrelle composte. Involucro pari all’ombrella, a 3-5 foglioline. Cinque denti per il calice. Cinque petali, ellittici e curvi all’interno. Carpelli a 5 coste. Tutto sembra ricondurre al numero Cinque dunque! Associato all’atto di sperimentare, alla conoscenza concreta dei fatti, del cambiamento… e nella mitologia greca associato ad Hermes che guidava i trapassati nel regno dei morti.

Qualche studioso sostiene che masticare la radice di Archangelica assicuri la longevità e di sicuro il suo nome ci porta a crederlo. I medici del Rinascimento soprannominarono questa pianta Angelica “Radice dello Spirito Santo” per le sue straordinarie proprietà curative verso le malattie più gravi. Anche nella magia come per spezzare incantesimi o liberare i fatturati o negli esorcismi l’Archangelica era utilizzatissima.

Paracelso un grande medico e grande ermetista ci narra che, durante la peste del Cinquecento, moltissimi italiani si salvarono grazie alla polvere di Angelica mescolata al vino. Erba che esalta la pace ed elimina l’agitazione, il suo odore leniva il mal di capo e la depressione. In Lapponia addirittura si usava posare una corona di Angelica sul capo per ritrovare la perduta ispirazione.

È detta Angelica Arcangelica, perché considerata una pianta venuta dal cielo e dagli angeli. Fiorisce tra giugno e agosto e la sua potenza terapeutica è maggiore quando domina il sole, il leone, il cancro e venere. 

Varie sono le possibilità di impiego di questa erba miracolosa, sia usata come semplice infuso sia elaborata in particolari ricette specifiche, atte allo scopo di favorire il vostro lato passionale.

Ottimo, ad esempio, il “Vino tonico”, preparato lasciando macerare per una settimana, in un litro di vino rosso 30 grammi di radice di Angelica e 20 grammi di radice di Genziana. Se bevuto in dose di un bicchiere da marsala all’inizio del pasto conferisce vigore e  buona digestione. Leggenda narra che Annibal Camoux, che morì a 120 anni, masticasse ogni giorno radice di Angelica. Molto gradevole al gusto e, quindi, gradito alle signore il Liquore di Angelica che si prepara con:

    • Steli verdi di Angelica 45 grammi
    • Acquavite 1 litro e 250 cc.
    • Acqua 750 cc.
    • Zucchero 1 Kg.

E per chi non lo sapesse l’Angelica è molto utilizzata anche nell’industria profumiera attraverso il suo olio di radice, i suoi semi e parte del fiore stesso. L’Angelica ha una nota di testa molto forte che si percepisce subito all’olfatto, ma assieme a questo componente ha anche in sé note di cuore e di base. Se l’olio essenziale è estratto dalla radice il suo odore sarà legnoso, speziato, con una nota di torba; se estratto dai semi sarà simile a quello dell’anice.

 FOCUS SULLE FRAGRANZE CHE CONTENGONO ANGELICA:

Nuit Etoilée di Annick Goutal; John Galliano Eau de Parfum; Charles street di Mark Birley; La Prairie by Life Threads; Sexy Angelic di Honore des Pres; Ariel di Sammarco Perfumes; Casbah di Robert Piguet; London Rain & Angelica di Jo Malone.

Lo smartphone che profuma

NON-VEDO-NON-SENTO-MA-ANNUSO.

In una società in cui si parla per abbreviazioni, ci si mandano cartoline virtuali, i Social Network hanno sostituito le interminabili chiacchierate al telefono e i migliaia di blog sono i nuovi Vogue o Harper’s bazaar come si può dare veramente attenzione a qualcosa? Come ci si può emozionare e dare valore ai gesti o alla presenza delle persone a noi più care? Come può un conoscente fare la differenza con un vero amico? Come può veramente qualcosa sorprenderci ancora superando la barriera noia?

Non esistono quasi più le lettere, come faremo a commuoverci per un invito  o per gli auguri di compleanno? Tutto diventa dozzinale, i sentimenti diventano anemici ed i colori sono pixel… dobbiamo semplicemente adattarci alla specie oppure possiamo ricorrere a qualche piccolo trucco per servirci della tecnologia e sentirci coinvolti in quello che viviamo?

Questo mi sono chiesta incappando in una scoperta dal Giappone veramente interessante… si chiama Scentee.

A breve sarà possibile trasformare normali avvisi di notifica, ad esempio gli SMS, ricezione di un’email o di una notifica Facebook, in esperienze olfattive! La giapponese Scentee, grazie ad un gadget esterno da applicare all’iPhone, ha creato l’accessorio che ci farà sentire diversi profumi a seconda delle notifiche ricevute. Si potrà scegliere un odore dolce per l’sms del fidanzato/a  oppure uno acre o amaro per un messaggio del capo!

Per ora gli odori acquistabili sono caffè, lavanda, rosa, rosmarino e fragola, a breve tempo si amplierà la scelta (rosa, menta, ecc…). Le cartucce consentono cento nebulizzazioni che sfruttano particolari vibrazioni ad ultrasuoni, in grado di rilasciare la fragranza scelta unita ad acqua e surfactanti che ne facilitano la solubilità. Questo particolare accessorio si fissa all’ingresso degli auricolari dell’iPhone e, gestito dall’app apposita che permette di settare le preferenze, vi farà vivere momenti piacevolissimi. Ovunque voi siate.  Oltre all’iPhone, Scentee si può utilizzare anche su iPad e iPad Mini, insomma abbiamo veramente la possibilità di portarlo sempre con noi e a dirla tutta sembra essere anche essere la ricezione di notifiche più discreta. Le suonerie vi infastidiscono? Con Scentee sarà tutto risolto perchè ne sentirete solo il profumo.

In un futuro neanche tanto prossimo le aziende produttrici di fragranze, ad esempio, potranno informare i potenziali clienti facendo annusare i nuovi profumi in anteprima, senza che gli utenti possano spostarsi dalla poltrona di casa o dall’ufficio. Arrivare ovunque in un tempo più che breve, istantaneo. È solo un’innovazione nel marketing o c’è di più? Quanto alla fine perderemo il contatto con noi stessi? O mi viene semplicemente da pensare a come i nostri sensi potranno subire un’evoluzione o a quanto i nostri sensi possano portarci all’acquisto incosapevole. Qualunque sia il nostro destino, sarà comunque piacevole essere circondati da qualcosa che non sia soltanto un’immagine.

Il profumo di San Valentino

Siete ancora a corto d’idee per un bel regalo di San Valentino? Oppure siete ancora indecisi su come prepararvi al top per il giorno più romantico dell’anno? Dedicherò un piccolo post oggi all’odore che avrà questa giornata, tra fiori, cioccolato ed altro, vediamo come rendere tutto più romantico!

Che sia per un regalo o per voi stesse, il primo consiglio che vi presento è Red Roses Cologne di Jo Malone: quale fiore può rappresentare meglio questa festa? La rosa ovviamente, e obbligatoriamente rossa, sentirla col naso prima che con gli occhi è prerogativa di  questa fragranza: un mix delle sette varietà di rose più profumate, con foglie di violetta ed un sentore di limone, un profumo che crea nella nostra mente la sensazione di un mazzo di fiori freschi.

Passiamo a Bubblegum Chic di Heeley!  Da spruzzare la mattina, il pomeriggio e la sera per una romantica cena. Il profumo rispecchia una donna passionale, esplosiva  e femminile che non passa inosservata . Parliamo dell’Extrait de Parfum con assoluta di Gelsomino. Heeley è riuscita a dare intensità e consistenza all’impalpabile essenza del gelsomino rendendolo con un’alta concentrazione. Il risultato è una fragranza che ricorda la dolcezza e a tratti sottili l’aspro della fragola!

Cosa c’è di più romantico  e sensuale di… un massaggio ovviamente! E allora vi presento CLOSE TO YOU di Lush, un olio solido per un massaggio di coinvolgente aroma alla vaniglia equosolidale, dolce ma non troppo. È pieno di burro di karité e olio d’oliva per idratare a fondo la pelle, più un pizzico di amido di mais per carezze morbidissime che non dimenticherete facilmente!

A proposito di massaggi, bisogna pensare anche all’atmosfera. Per questo vi propongo la Candela Massaggio Firmata Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella,  è un trattamento di bellezza a base di oli vegetali purissimi e pregiati burri emollienti per riprendere il valore terapeutico delle ricette a base di ingredienti naturali ed erbe. Si accende come una normale candela e quando la cera è fusa si versa  nelle mani e si utilizza  come un olio da massaggio. Il lucignolo è ecologico ed è realizzato in puro cotone e carta. Non subendo alcun trattamento di tipo chimico assicura ottime qualità di combustione.  Una cosa importante è che non vi brucerete mai: il punto di fusione avviene alla temperatura corporea.

Parlando di odori, di fragranze, parlando di puro astratto, parliamo di Laine de Verre di Serge Lutens è una fragranza immateriale, un “metallo vegetale”. Laine de verre “Lana di vetro” racchiude un accordo spezie-muschio-fiori dove il muschio si spande sulle fresche note metalliche e l’accento floreale ricorda la calda, avvolgente sensazione del cashmere. Detto da Lutens: “Una fragranza morbida e affilata che evoca schegge di vetro avvolte in un pullover di cashmere”.

 

Improvvisamente Imprevù

Immaginate uno di quei giorni in cui vi sentite veramente fortunati? A me è bastato poco: una mattina grigia, la mente in cerca di qualcosa e poi, passeggiando, imbattersi nell’incontro più imprevedibile che potessi sperare. Un Tête-à-tête con una fragranza storica imbottigliata negli anni ’60 e mai uscita dalla confezione: Imprévu di Coty. Ne avevo spesso sentito parlare e  letto a riguardo, ma mai avuto la fortuna di sbatterci il naso.

Vi assicuro che la location ha amplificato l’emozione del piccolo tesoro scoperto, una vecchia e minuscola profumeria della mia città straripante di fragranze vintage e bigiotteria singolare. La signora che mi ha accolto poteva essere una piccola regina Elisabetta II “Ho questo negozio da cinquant’anni!” mi ha detto orgogliosa.

Ma torniamo al protagonista Imprévu. Questo femminile coriaceo-legnoso-chyprè del 1965 è senza precedenti, unico e sorprendente sotto tanti punti di vista. Avevano ragione quando all’uscita del profumo veniva promesso: “Al di là di tutte le aspettative!” Il momento in cui Imprévu è stato introdotto è fondamentale, la casa Coty era passato attraverso le Symplegades, la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale.

Esplora diversi temi di un tempo e lo fa con eleganza inconfutabile: dal sentore aldeidico potenziato dagli agrumi croccanti (bergamotto e arancio amaro); l’apertura tipica di Coty è Chyprè (più fresco e nel complesso un po ‘più piccante), passando per il leggermente coriaceo (cuoio) cuore, terminando la strada fino alle conifere che si nascondono sotto i fiori astratti (tra i quali emerge il Garofano).

Premesso questo, ho finalmente aperto il flaconcino dall’aspetto retrò, è un 42 ml. Questo chypré ha un che di felino, come se possedesse artigli. Più agile di una donna gatto in una tuta di pelle attillata dal sapore però di un piccolo gattino con un collare e campanello.

Già dalla prima annusata l’intera vicenda prende corpo con un bacio al bergamotto, arancio amaro e cedro, a contrasto un sentore piccante e una nota di pelle che è deliziosa. Questa colonia tradizionale approfondisce l’odore di resine conifere, ombroso muschio di quercia entra in gioco dandogli un tocco boscoso, ma anche di erba fresca leggermente dolce. I fiori si trattengono un po’, sento un lieve tocco di sapone/ garofano cremoso e non c’è molto altro da rilevare in questo momento. E sotto questa schiera di odori del colore dello smeraldo sofisticato ci ritroviamo con un sublime e asciutto fondo di chiodi di garofano estremamente discreto e tabacco con un tocco di muschio.

Non c’è che dire sono rimasta stregata da questa fragranza. Mi fa pensare ad una donna elegante, sofisticata ma allo stesso tempo leggera… che cammina a piedi nudi su un manto d’erba sorseggiando un calice di vino, invasa da uno sguardo deciso e sensuale.  Insomma Imprévu è decisamente un viaggio da intraprendere, se aveste la possibilità di trovarne qualche esemplare vintage (perché la produzione si è fermata nel 1990) vi consiglio vivamente di comperarlo, ne vale la pena!

Shaman: purifichiamoci con il profumo

Non è una fragranza per il corpo, non è una candela e neppure un incenso, è Shaman l’ultima creazione di casa Jardin d’Ecrivains.

Shaman In realtà non è altro che la pregiata Salvia Bianca del deserto della California, si tratta di un prodotto completamente naturale.  Quasi sconosciuto alla maggioranza delle persone. Gli sciamani, negli antichi rituali di purificazione, lo utilizzavano spandendo volute fumose nell’aria per scacciare le energie negative ed il cattivo umore.

In questa versione Shaman è anche qualcosa in più, infatti si ispira alla Beat Generation e all’opera più significativa di Jack Kerouac “On the road” . Il naso Anais Biguine, creatrice della maison Jardins D’Écrivains, si è ispirata a questo nel realizzare un’inedita ed anticonformista proposta pour la maison.

Nella tradizione tramandata fino al giorno d’oggi, gli Indiani d’America affidavano ai fumi di queste foglie auguri e guarigioni, evocazione di forze naturali e benevole, per ritrovare quell’armonia e quell’equilibrio che ci rende parte dell’universo in un’atmosfera di meditazione.

Il funzionamento è molto semplice.

Basta bruciare due o tre foglie in un posacenere, accendendole con un fiammifero, poi soffiare delicatamente per alimentarne le braci, per liberare in bianche e dense volute, simili all’incenso. Una fragranza legnosa, erbacea, aromatica ci guida in un mondo di sovranità e spazi senza confine giungendo a Madre Natura e il Grande Spirito.

Non c’è dubbio che Shaman si presenta in modo affascinante, pensare di poter ritagliare uno spazio parallelo per un’atmosfera intensa, in casa propria lo rende ancora più oggetto di desiderio. Potrete trovarlo nelle profumerie specializzate nel raffinato packaging in total black ed un fiocco annodato a mano.

La confezione contiene circa 50 gr di prodotto, necessari per almeno 50 fumigazioni.

GAROFANO: IL FIORE CHE CURA IL CUORE

E’ un fiore, un’essenza, un ricordo, una cura e un odore. Il Garofano, il fiore più discreto che ogni giorno può capitarci sott’occhio senza invadere la nostra vista. Ma se solo aprissimo le narici verso i suoi petali, scopriremmo un odore antico che sa di leggende e d’amore. Scopriremmo anche che divertendosi si nasconde in una miriade di prodotti che utilizziamo e, inconsapevolmente, lui ci accompagna ogni volta.

Siamo abituati a vederlo all’occhiello ma siamo anche avvezzi ad associarlo al dolore, alla morte. Questo fiorellino ci sorprende tante sono le sue versioni.

Il Garofano o Dianthus, dal greco “fiore degli Dei”, appartiene alla famiglia delle Caryofyllaceae. Il genere abbraccia oltre 300 specie di piante erbacee e cresce nelle zone più temperate del mondo.

La leggenda narra che un giovane pastore si innamorò della dea Diana (Dea greca della caccia), che dopo averlo abilmente sedotto lo abbandonò. Incapace di rassegnarsi, il giovane folle d’amore pianse fino a morirne e dalle sue lacrime cadute a terra nacquero dei meravigliosi fiori, i garofani. Per questo il fiore viene immediatamente associato al dolore ed alla morte, anche nella tradizione cristiana, secondo la quale il garofano si originò invece dalle lacrime versate da Maria alla morte del figlio e cadute in terra.

L’odore del garofano è delicato e pungente, molto femminile e dalla persistenza discreta. Viene utilizzato persino in cucina, ad esempio, i suoi petali possono decorare i piatti con il loro aspetto elegante, ma anche costituirne cibo. Infatti i petali sono commestibili e possono arricchire di colore e originale sapore il piatto, a condizione che i fiori utilizzati non siano stati chimicamente trattati in precedenza.

Ovviamente è spesso usato in profumeria per l’ispirazione orientale, l’essenza assoluta di garofano viene estratta dai fiori di Dianthus mediante utilizzo di solvente. L’essenza assoluta di garofano è un liquido molto denso, dal colore verde-bruno e dall’aroma erbaceo e floreale molto intenso. Numerosissime composizioni di fragranze contengono essenza di garofano, alleggerisce il bouquet floreale e lo rende più femminile.

FOCUS SULLE FRAGRANZE CHE CONTENGONO GAROFANO:

Vitriol d’Oeillet di Serge Lutens; Jaipur bracelet de Boucheron; Baiser Volé di Cartier; Dianthus di Etro; Fleur de Louis di Finmark; Vintage gardenia di Jo Malone; L’air du Printemps di Nina Ricci; L’hetre revé de Nez-à-nez.

NOTE DI CUORE: COFFEE, CAFÈ, CAFFÈ!

“Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro.”

Eduardo De Filippo, in Fantasmi a Roma, 1961

Eduardo non aveva poi tutti i torti. Secondo un’indagine dell’Università di Coventry la caffeina stimola il sistema nervoso scatenando effetti benefici su pelle e ossa, oltre a stimolare la potenza muscolare, regalare una buona dose di buon umore e di energia in più. Ma da dove deriva tutto questo? Oggi scopriremo da dove ha origine il caffè!

Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, all’interno di questo genere sono state identificate circa 100 specie, ma le specie più importanti per la nostra economia sono tre:

Coffea arabica, la più antica

Coffea canephora (sin. Coffea robusta), la più coltivata

Coffea liberica

La derivazione è dall’arabo qahwa: identificava il succo estratto da alcuni semi che veniva consumata come bevanda di colore rosso scuro, il quale, una volta ingerito, provocava effetti eccitanti, utilizzato anche come medicinale. Oggi, la parola araba sta  precisamente per Caffè.

La leggenda dice che un pastore di nome Kaldi pascolava capre in Etiopia. Un giorno le bestiole trovando una pianta di caffè cominciarono a mangiarne le bacche e le foglie.  Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con un’energia mai manifestata. Vedendo questo il pastore capì la ragione e abbrustolendone i semi, poi li macinò e ne fece un’infusione ottenendo Caffè!

Quindi ora vi è facile intuire perché anche solo l’aroma del caffè ci infonde – attraverso i recettori olfattivi – un messaggio di dinamicità e al contempo lo associamo ad una sensazione piacevole, quella che lenisce il risveglio per la maggior parte delle volte, traumatico. Associamo mentalmente ormai il caffè ad una pausa dallo stress, una pausa per stare in compagnia, il caffè ha la funzione (per esempio nei luoghi di lavoro) di poter socializzare o perché no, di conoscere nuove persone. Questa bevanda è talmente radicata nella nostra quotidianità e cultura che ci sono centinaia di associazioni mentali che il suo solo odore può scatenare.

La caffeina ha effetto stimolante sul sistema nervoso e su quello cardio vascolare e in cosmesi viene utilizzata per preparare prodotti anticellulite, snellenti e tonificanti per il corpo e cosmetici anti-age per il viso e per il contorno occhi. Per la profumeria gli esperti dicono che l’aroma del caffè ha circa 5000 diverse sfumature e combinazioni olfattive difficili da copiare. In profumeria le note di caffè hanno fatto il loro ingresso con l’arrivo nella moda delle fragranze orientali e quelle gourmet.

Qualche esempio?

Black Opium di Yves Saint Laurent, A*Men Pure Coffee  di Thierry Mugler, Coffee Break di Maison Martin Margiela, Ristretto Intense Café di Montale, Velvet Rouge  di Arte Profumi, Café Tuberosa di Atelier Cologne, Black Afgano di Nasomatto.

Il grande dilemma: Eau de Parfum o Eau de Toilette?

Non fu solo Amleto ad avere dilemmi irrisolti…

Vi è capitato mai di essere in profumeria e chiedervi qual è la differenza sostanziale tra le varie tipologie di fragranze? Di essere indecise su quale acquistare della vostra preferita? Oggi chiariremo le differenze e le particolarità di un Eau de Toilette, Eau de Parfum, Parfum e Cologne.

Innanzitutto è importante mettere in luce immediatamente che le differenze tra le quattro categorie è puramente per concentrazione di oli essenziali contenuti nel solvente.

Parlando di Eau de Toilette si ha una concentrazione tra il 5% e il 10% di essenza. La miscela è composta inoltre dall’acqua che conduce le molecole odorose ed ovvviamente dall’alcohol.

Nell’Eau de Parfum parliamo invece di un 15-20% circa in alcohol a 90° (la composizione più verosimile all’immagine odorosa che ha avuto il naso compositore)  e poi abbiamo il Parfum con la concentrazione più alta di materie prime il 25-35% in alcohol a 95° oltre alla concentrazione, si ha un odore molto più intenso e di conseguenza anche più persistente.

Parlando di Colonie invece si parla di freschezza, la sua concentrazione si aggira all’1-2% , è ideale per il dopo doccia o semplicemente per non sentirsi appesantiti d’estate o per chi preferisce una bassa persistenza addosso.

Non vi resta quindi che scegliere il vostro profumo anche all’uso che deciderete di farne. In base alla concentrazione e quindi alla persistenza, ci sono momenti e situazioni ideali per usare le nostre fragranze.

L’Eau de Parfum per esempio, avendo un’alta intensità,  fa emergere la nostra presenza  marcatamente resistendo sulla pelle anche 6-8 ore; è indicato per la sera o nel tempo libero quando non siamo costretti ad essere circondati da molte persone che potrebbero non gradire una persistente presenza aromatica. L’Eau de Toilette invece è indicatissimo per il giorno, per andare a lavoro, per lo svolgersi di ogni nostra giornata indipendentemente da quello che andremo a fare. La sua persistenza è di circa 3-4 ore. Va fatto presente anche il fatto che dipende moltissimo dal nostro pH della pelle, come cambia la fragranza e per quanto tempo possiamo avvertirla, quindi la scelta dipende anche da questo fattore.

Avete mai fatto caso al fatto che la stessa fragranza in versione EDT, EDP e Parfum cambia leggermente? Questo dipende dalla decisione di rendere più leggeri o più intensi gli accordi, di far emergere di più questa o quella nota. Interessante vero?  Non vi resta che entrare in profumera e sperimentare su qualche mouillette, ad ognuno la sua fragranza! 😉

FOCUS SULLE FRAGRANZE DA SPERIMENTARE NELLE DIFFERENTI VERSIONI EDT, EDP:

n°5 di Chanel; For Her di Narciso Rodriguez; Shalimar di Guerlain.