[…] Si odora la gente, si odorano i libri, si odora la città, si odora la primavera, forse non in modo consapevole, ma come uno sfondo ricco e inconscio che sta dietro ad ogni cosa. (Sacks 1985:213)
Di solito non prestiamo attenzione a tutto quello che ci rotea attorno, o per lo meno, così ci sembra fino al momento in cui il nostro attento amico al centro del viso non ci blocca all’istante.
Non importa dove, non importa come, può accadere 1 o 100 volte al giorno.
Improvvisamente si apre un varco nella nostra mente, le nostre pupille si dilatano… ed eccolo qui: qualsiasi cosa si stia facendo arriva quella sensazione, il ricordo. A me accade molto spesso e altrettanto spesso posso affermare di alienarmi completamente per qualche istante, eppure per nostra fortuna, abbiamo cognizione di quello che realmente ci stia accadendo al di fuori del nostro “varco”. Scrivo per nostra fortuna perché è come se riuscissimo a vivere due realtà parallele, tutte insieme, nello stesso istante… meraviglioso, no? Gli odori ci rapiscono, ci confondono, ci rendono fragili e allo stesso tempo hanno lo straordinario potere di dipingerci invincibili; ogni mattina spruzzo sulla pelle una miscela di odori differente, dipende da che occhio apro per primo… dipende da che cosa ho sognato… dipende se il sole è venuto a trovarmi o no. L’unica cosa certa è che indosserò un ricordo, possibilmente piacevole… o per fortuna che mi aiuterà ad affrontare la giornata.
Spruzzo e sorrido.