La parola “stress” è tra le più gettonate sui motori di ricerca, lo sapevate? Anche tra le più abusate nel parlare quotidiano, questa parola sembrerebbe rappresentare la causa maggiore di tutti i mali contemporanei – oltre che una considerevole parte di giustificazioni della più svariata natura.
Stress… parola di derivazione latina strictus «stretto», la nostra Treccani recita:
“[…]Nell’uso corrente: tensione nervosa, logorio, affaticamento psicofisico, e anche il fatto, la situazione e sim. che ne costituiscono la causa.”
Ma voi sapevate che sotto stress riusciamo a sentire meglio gli odori? Il nostro olfatto si amplifica. Non solo l’ansia crea un cattivo odore, ma lo stress aumenta la nostra capacità di agguantare molecole olfattive dai nostri recettori, peggiorandole.
Immersi in uno stato di ansia e stress gli odori che generalmente riconosciamo come neutri diventano chiaramente negativi, questo dicono le ricerche. “Le persone che avvertono un aumento dell’ansia mostrano una diminuzione della piacevolezza degli odori percepiti”.
Nel corso di un esperimento condotto dall’Università del Wisconsin, i ricercatori hanno osservato che (tramite utilizzo di tecniche comportamentali e utilizzando la risonanza magnetica funzionale, fMRI) due circuiti separati e tipicamente indipendenti del cervello – uno dedicato all’elaborazione olfattiva, l’altro all’emozione – diventano strettamente connessi in condizioni di ansia. Dopo essere stati sottoposti ad uno stato di stress, i soggetti vengono invitati nuovamente a giudicare alcuni odori neutri testati prima, valutando negativamente la maggior parte degli odori che prima avevano considerato come neutrali.
“Nella gestione tipica degli odori, di solito è solo il sistema olfattivo che viene attivato. Ma quando una persona diventa ansiosa, il sistema emozionale diventa parte del flusso di elaborazione olfattiva.”
Cit. Prof. Wen Li, Department of Dairy Science University of Wisconsin-Madison
Quindi non solo siamo più sensibili agli odori che ci circondano, ma alcuni potremmo percepirli come sgradevoli. Questo non vuol dire che siamo circondati da “puzze” ma semplicemente siamo più sensibili e più portati a peggiorare ciò che – in condizioni normali – non è ne troppo buono ne troppo cattivo.
Un buon rimedio a tutto questo? Tre respironi ed una buona dose di oggettività rinforzata. Ma se neanche questo dovesse bastare allora non consideriamoci casi disperati, possiamo provare a circondarci di ciò che ci fa stare bene, di chi ci rende leggeri, di un odore… magari un profumo che assopisca il negativo, le paure, il senso di oppressione.
Nel 2020 infatti si parla di nuove ” fragranze anti-stress” assolutamente senza genere, contenenti, ad esempio, note di caffè, di rosmarino – che agisce a livello cerebrale aumentando l’attenzione e migliorando l’umore – oppure di mandarino, la lavanda o il basilico – che stimola le funzioni intellettive.
Comunque nel futuro del settore fragranze si prospetta uno sviluppo tutto in chiave ‘funzionale’ per ‘accendere’ meglio le reazioni del cervello e aiutare il corpo ad essere più reattivo e performante. Parole chiave: buono e funzionale!