Può un profumo evocare un amore perduto? Un ricordo, un’emozione così forte da scuotere il cuore? Può un profumo racchiudere la bellezza e la sensualità della donna che si ama? In questo caso, sì.
Era il 1925 quando in occasione dell’Esposizione internazionale di arti decorative a Parigi, al Grand Palais, fu battezzata e premiata una delle fragranze più conosciute al mondo e più apprezzate: Shalimar.
Shalimar fu opera di Jacques Guerlain, che secondo leggenda o secondo poesia (a voi la scelta), per errore versò qualche goccia di Vaniglia nella miscela del già conosciutissimo Jicky di Guerlain. Un po’ fantasiosa vero come interpretazione?
La verità è che volevo portarvi ad esempio questo jus per rendere meglio l’idea di emozione che un composto di aromi può suscitare. Specialmente quando intervengono a suo favore musica, storia e paesi lontani. Sì perché questa favolosa fragranza fu creata sotto ispirazione dell’opera dell’imperatore indiano Shah Jahan, realizzatore degli splendidi Giardini Shalimar evocando al contempo il ritratto dell’amore per la principessa indiana Mumtaz Mahal, alla quale fu dedicata la costruzione dell’incredibile Taj Mahal; un amore potente e indomabile ed al contempo destinato a trasformarsi in tragedia, poiché la povera Mumtaz morì di parto in età giovanissima.
Guerlain desiderava creare una fragranza che contenesse questo romanticismo esasperato: per renderlo possibile, decise la combinazione tra le note citrine del limone e quelle evocatrici del nerolo, fresche… senza tempo, con le note dolci ed avvolgenti della morbida vaniglia. Le note di fondo sono legnose con fava tonka e pungenti con bergamotto, che donano persistenza al profumo. Shalimar, suggestivo ed intenso al punto giusto troneggia fra le fragranze preferite da sempre dalle donne, è incredibile come un profumo possa regalare emozioni che non si sono vissute ma assaporarle con il naso ad ogni erogazione. Un amore eterno, una fragranza eterna.
Spruzzandolo sulla pelle si ha davvero la sensazione di sentire il calore del sole orientale, la sabbia fra le dita e le lacrime perdute. Insomma è un emozione che non possiamo non permetterci di provare almeno una volta nella vita, e se davvero Jacques Guerlain l’ebbe studiata a perfezione, di non abbandonarla mai.