Lo stesso nome è un sussurro… un soffio, qualcosa di leggero e inafferrabile che ci inebria.
Petit-grain, oggi parliamo di oli essenziali.
“Un alito continuo sale dalla foresta profumata, un alito che inebria la mente… Quell’odore che vi avvolge ad un tratto, che fonde la delicata sensazione dei profumi con la gioia artistica della mente, vi tuffa per alcuni secondi in un benessere del pensiero e del corpo che rasenta la felicità”
(Guy de Maupassant – Viaggio in Sicilia)
Dalla distillazione delle foglie all’estremità dei rami dell’arancio amaro, la dove si trovano ancora i suoi fiori, si ottiene il Petit-grain dal colore giallo del sole… il suo odore per associazione è del tutto simile al Neroli (il quale si ottiene invece per distillazione dei fiori d’arancio), solo più acuto e le sue qualità sono eccezionali: rasserena lo spirito, placa i nervi, crea equilibrio ed armonia, inoltre svolge un’azione tonificante e antisettica. Quest’essenza molto utilizzata in profumeria è per lo più una nota di testa o di cuore, spesso in accordo con la Fresia, la Tuberosa, il Bergamotto, l’Hedione o dalle erbe aromatiche. Decisamente esperidato, vero?