A proposito di Zafferano

Il nome zafferano deriva dall’arabo Zaafran, che significa “giallo”.

Con la mitologia greca abbiamo la nascita dello zafferano grazie all’amore di un affascinante giovane di nome Crocus che s’innamorò di un’incantevole ninfa di nome Smillace, la prediletta però del Dio Ermes, il quale per vendicarsi del giovane lo trasformò in bulbo. La fine è piuttosto incerta a quanto pare o i due giovani morirono insieme, ovviamente passando prima per la tramutazione in pianta, o la ninfa non corrispose mai l’amore e comunque fu tramutata in bulbo.

Crocus Sativus Linnaeus è il vero nome della pianta dalla quale è possibile ottenere lo zafferano che noi conosciamo come spezia, peraltro dai colori violacei squillanti.

Ho potuto apprendere che lo Zafferano veniva decantato già da Omero, Virgilio ed Ovidio nelle sue metamorfosi ma veniva già utilizzato dagli egizi nel II secolo a.C. Questa magnifica spezia veniva utilizzata per profumare guanciali, i capelli, preparare unguenti, cosmetici e farmaci, in Persia veniva usato ampiamente come afrodisiaco e usato perfino per profumare i pavimenti dei templi troiani. Dunque in questo momento ridurre questa spezia al risotto allo zafferano che conosciamo tutti mi sembra alquanto riduttivo, non riuscirò più a mangiare questo piatto in tranquillità a quanto pare… ad ogni boccone ne proverò immenso rispetto.

I fiori sono composti da sei petali di colore roseo-violaceo, lo stimma rosso scarlatto, suddiviso in tre filamenti con l’apice terminale a trombetta, essi sono ancorati alla base da un filo bianco (ovario) e tre antere gialle comunemente chiamate “femminelle”, che invece è la parte maschile del fiore. La crescita delle foglie arriva anche ai 40 cm. di lunghezza, di colore verde scuro.( Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila © 2006/2013)

 

Mi ha sempre affascinata il colore dello zafferano: intenso, pungente, caldo, vivace… e potrei usare gli stessi identici aggettivi per l’odore che emana. Una perfetta coerenza tra aspetto e sostanza. L’odore di zafferano entra come un raggio di luce nelle narici e si libera e sprigiona una sensazione di freschezza e briosità unica… potrei accostargli per alcuni aspetti solo lo zenzero, ma lo zafferano rimane più intenso, annusandolo si può percepire anche il suo sapore. Potrebbe essere suggestione ma dal suo aspetto e dal suo uso così calibrato ed il suo modo di amalgamarsi armoniosamente anche con il cibo, mi fa pensare a questa spezia come un elemento nobile, nobile ma non alterigio… di un assoluta semplicità che lo rende immancabile tra i piaceri del mondo.

Piccolo focus per voi su alcuni profumi che contengono Zafferano come materia prima:

Legno di Agar di Gandini 1896;  Bursh di Acqua di Biella; Al Oudht de L’Artisan Parfumeur; Rosamunda de Laboratorio Olfattivo; Hommage à l’Homme di Lalique; Ambra Doré de Maitre Parfumeur.