“Era il 1927 quando nacque a Voghera, nella Balma Capoduri & c., la «colla bianca solida da ufficio» al profumo di mandorla che evoca l’ infanzia in ogni adulto. La COCCOINA.”
Come non spendere un post per questa chicca storica? Come non spenderlo soprattutto nel mio angolo di odori evocatori d’immagini e ricordi? Nonostante io faccia parte degli anni ’80 la coccoina è seriamente radicata nella mia mente almeno quanto una persona dei ’60-’70. Si pensi che la potenza di questo prodotto è dovuta nella sua quasi totalità all’odore, è stato costruito sulla base di questo un progetto di Marketing immenso. Chi non conosce la coccoina? Chi non riuscirebbe per un fugace momento a ricostruire l’odore e tutti i ricordi che gli roteano attorno appartenenti all’infanzia? Ve lo dico io: nessuno.
La Coccoina fu un prodotto fondamentale per i bambini degli anni ’60 e ’70, compagna di lunghi pomeriggi passati a incollare figurine, ritagli di riviste o fotografie sui quaderni di scuola.
Ma perchè è diventata un oggetto di culto?
Beh il packaging per l’epoca si presentava attraente, evocativo di un vero e proprio prodotto di bellezza, fu esaltato come tale anche dai manifesti pubblicitari dell’epoca. Coccoina: più di una colla, rappresentava stile e modernità, con un design bello ed essenziale. Più di settanta anni di storia sostenuti da un mini-prodotto semplice, sostenibile e sopratutto atossico: la coccoina è difatti composta a base di destrina di patate diluita in acqua; la pasta che si ottiene mescolando questi ingredienti viene cotta a bagnomaria in grandi caldaie, quindi si aggiungono glicerina e profumo di mandorla. La colla viene «inscatolata» ancora liquida e poi deve decantare per un periodo che oscilla fra il mese e il mese e mezzo prima che sia pronta. Una volta aperta, poi, va consumata entro sei mesi. E per i bambini che desiderano assaggiarla, non c’è alcun pericolo assicurano dall’azienda di Voghera, perchè la Coccoina è COMMESTIBILE.
E’ l’aggiunta di olio di mandorla a donarle quel profumo delicato che tutti ricordano. La maggioranza si esprime dicendo: “Il profumo di quando ero bambina/o”.
La colla era decisamente inutile come prodotto ma i bambini ne andavano pazzi per quel favoloso profumo che finì per diventare indispensabile per più di una generazione!
Ma perchè la Mandorla? Perchè identificare questo prodotto proprio con l’odore di mandorla? Perchè dare una connotazione così forte ad un prodotto con questo profumo? Presto detto, io ho un mio pensiero al riguardo. Le mandorle sono un ingrediente utilizzatissimo in diverse cucine tradizionali nell’area del Mediterraneo, sono usate sia in cucina che in pasticceria (confetti, biscotti, pasticcini, marzapane). Dunque? Quale bambino non ama dolci, pasticcini o quant’altro? Fare leva sulla dolcezza per conquistare il piccolo pubblico. L’estrema dolcezza dell’odore di mandorla che riporta ai confetti della nonna… è rassicurante, è avvolgente. Per non parlare di quello che va a smuovere nella mente delle mamme; come ben è noto dalla mandorla viene estratto anche l’olio essenziale di mandorla un olio limpido e inodore che si usa come emolliente per le pelli secche e sensibili. Fantastico non trovate?
Con la Coccoina abbiamo l’ennesima riprova di quanto l’olfatto sia presente neanche troppo velatamente nelle nostre scelte. Di come un odore, anche se non profumo, sia abito di un prodotto che inevitabilmente adremo ad identificare non più per il suo utilizzo o la sua estetica… bensì con il suo ritratto olfattivo. Buone sniffacchiate a tutti!