Già con la sola sua voce potrebbe spezzarti il cuore. Ma ha anche un corpo stupendo e il volto di una bellezza senza tempo.
Hemingway
Bellezza senza tempo. È così che hanno definito tutti quelli che hanno avuto la fortuna (e non) di conoscere Marlene Dietrich. Una donna dal fascino ambiguo, profondo, che sembra emanare odore di Taffettà, crinolina e rossetto.
Marlene, diva indiscussa del cinema di inizio Novecento. L’unica che in una foto dall’espressione astratta e altera, in frac da uomo a cavalcioni su una sedia, potrebbe essere collocata accanto all’aggettivo “bello”.
Evidentemente Serge Lutens ebbe un’illuminazione da Marlene quando decise che la co-protagonista del suo film olfattivo fu proprio la Dietrich.
La fille de Berlin, un profumo che ha come essenza dominante la rosa: non c’è nota più adatta ad evocare determinazione, la tenacia e la sfrontatezza così sensuale della Dietrich, l’unica a fondere la parte maschile alla femminile in un risultato così ammaliante.
La Fille de Berlin è una storia femminile ambientata a Berlino, sfiora il dramma di una fanciulla dalle labbra color sangue, che cinge al petto una rosa vestita di spine.
È stato semplicisticamente classificato come un orientale-fiorito. Un mix di Rosa-Pepe con accenti freschi di peonia, un soffio di geranio e una discreta spolveratina di spezie.
Detto questo, vi lascio con le parole del compositore.
«Ho immaginato una rosa di metallo che riposa sulla neve ma che ha il carattere della passione. È una rosa piena di spine, non si sottomette. La sua fragranza allevia, stordisce e sorprende. Questo profumo è contraddittorio: deciso e consolante al tempo stesso. La rosa è un fiore sontuoso, fatto di sangue, di notte, di neve e di gloria. È stupefacente, la sua violenza è la sua bellezza. Questa rosa è pura invenzione. È una rosa piena di spine, furiosa, speziata, cipriata, con un tocco di pepe, estremamente persistente. La fille de Berlin è un profumo complesso che nulla ha a che vedere con una fragranza soliflore. Questa rosa evoca l’immagine di una donna forte, sfrontata, indipendente, mascolina ma estremamente provocante. Questa rosa è Marlene Dietrich nel film Morocco di Von Sternberg. In quel film indossa un frac da uomo che le fascia la vita e i contorni ondulati e sinuosi: seduce e provoca, affronta e scandalizza, è più donna che mai, mette al femminile quello che c’è di più maschile».
Quando si dice dormire bene… preoccupazioni a parte, pare che riposare bene e fare bei sogni non sia così impossibile.
Prima di abbracciare il cuscino siete ansiosi? Preoccupati per un esame? Tormentati dal lavoro? Niente paura, sembra impossibile ma anche in questo caso il nostro naso può aiutarci.
Si fa presto a dire “Buonanotte” o “Fai bei sogni”, non dipende da noi molto spesso come lavora il nostro inconscio (magari si potesse avere qualche dritta!) ma può dipendere da noi cosa mettiamo sotto il naso. Ebbene sì, sembra che…
SE NELLA CAMERA DA LETTO SIANO PRESENTI ODORI ‘PIACEVOLI’ SI RIPOSI MEGLIO E SI FACCIANO BEI SOGNI, DI PER CONTRO CATTIVI ODORI O ODORI TROPPO FORTI PROVOCHEREBBERO INCUBI E SONNO AGITATO.
Vero o no dobbiamo dare una chance a questo scienziato tedesco Boris Stuck (Policlinico ospedaliero di Mannheim).
Sembra che fragranze aromatiche e delicate come l’odore di rosa, regalino sogni belli, mentre odori sgradevoli come possono essere i residui olfattivi della cena, condannano a sogni negativi. Questo ricercatore ha svelato per la prima volta questo legame pochi mesi fa al Meeting Annuale dell’ Head and Neck Surgery Foundation di Chicago.
Immaginate per un iperbolico istante di poter controllare il sonno da questo punto di vista, sarebbe sorprendente alla vigilia di un evento per voi importante o magari solamente per poter rigenerare un sonno perduto.
Sono state coinvolte nell’esperimento un gruppo di persone che hanno profumato le loro camere da letto per diverse notti, con aromi diversi o con cattivi odori. Al mattino i partecipanti raccontando i loro sogni e connotandoli dal punto di vista emotivo, hanno fatto emergere chiaramente la correlazione:
I SOGNI ERANO POSITIVI PER I SOGGETTI CHE HANNO DORMITO IMMERSI IN UN AROMA GRADEVOLE COME QUELLO DEI PETALI DI ROSA, CATTIVI INVECE PER COLORO CHE NEL SONNO AVEVANO RESPIRATO AD ESEMPIO UOVA MARCE O ODORE DI BRUCIATO.
Anche gli odori dunque giocano un ruolo importante per una Buonanotte, la relazione ormai è stata ufficializzata. Quindi sembra che per abbandonarci tra le dolci braccia di Morfeo (e non precipitare nelle grinfie dell’insonnia) a quanto pare basti spruzzare qualche goccia di essenza di fiori sul cuscino o perché no, magari anche qualche erogazione del nostro profumo preferito su noi stessi.
Ricordatevi sempre i punti ideali dove il nostro profumo va indirizzato! Dietro le orecchie, alla base del collo, all’interno degli avambracci e dietro le ginocchia.
In Aromaterapia questi sono gli oli essenziali con effetto distensivo e rassicurante:
Vi è capitato mai di essere in profumeria e chiedervi qual è la differenza sostanziale tra le varie tipologie di fragranze? Di essere indecise su quale acquistare della vostra preferita? Oggi chiariremo le differenze e le particolarità di un Eau de Toilette, Eau de Parfum, Parfum e Cologne.
Innanzitutto è importante mettere in luce immediatamente che le differenze tra le quattro categorie è puramente per concentrazione di oli essenziali contenuti nel solvente.
Parlando di Eau de Toilette si ha una concentrazione tra il 5% e il 10% di essenza. La miscela è composta inoltre dall’acqua che conduce le molecole odorose ed ovvviamente dall’alcohol.
Nell’Eau de Parfum parliamo invece di un 15-20% circa in alcohol a 90° (la composizione più verosimile all’immagine odorosa che ha avuto il naso compositore) e poi abbiamo il Parfum con la concentrazione più alta di materie prime il 25-35% in alcohol a 95° oltre alla concentrazione, si ha un odore molto più intenso e di conseguenza anche più persistente.
Parlando di Colonie invece si parla di freschezza, la sua concentrazione si aggira all’1-2% , è ideale per il dopo doccia o semplicemente per non sentirsi appesantiti d’estate o per chi preferisce una bassa persistenza addosso.
Non vi resta quindi che scegliere il vostro profumo anche all’uso che deciderete di farne. In base alla concentrazione e quindi alla persistenza, ci sono momenti e situazioni ideali per usare le nostre fragranze.
L’Eau de Parfum per esempio, avendo un’alta intensità, fa emergere la nostra presenza marcatamente resistendo sulla pelle anche 6-8 ore; è indicato per la sera o nel tempo libero quando non siamo costretti ad essere circondati da molte persone che potrebbero non gradire una persistente presenza aromatica. L’Eau de Toilette invece è indicatissimo per il giorno, per andare a lavoro, per lo svolgersi di ogni nostra giornata indipendentemente da quello che andremo a fare. La sua persistenza è di circa 3-4 ore. Va fatto presente anche il fatto che dipende moltissimo dal nostro pH della pelle, come cambia la fragranza e per quanto tempo possiamo avvertirla, quindi la scelta dipende anche da questo fattore.
Avete mai fatto caso al fatto che la stessa fragranza in versione EDT, EDP e Parfum cambia leggermente? Questo dipende dalla decisione di rendere più leggeri o più intensi gli accordi, di far emergere di più questa o quella nota. Interessante vero? Non vi resta che entrare in profumera e sperimentare su qualche mouillette, ad ognuno la sua fragranza! 😉
FOCUS SULLE FRAGRANZE DA SPERIMENTARE NELLE DIFFERENTI VERSIONI EDT, EDP:
n°5 di Chanel; For Her di Narciso Rodriguez; Shalimar di Guerlain.
Davvero piacevole passare la Domenica mattina all’insegna degli odori, ancor meglio se si parla di Profumi, proprio così ieri mattina si è svolto il percorso olfattivo di Peccato originale: all’insegna della creatività e del solletico nelle narici. Gentilmente ospitati dal salone di bellezza Erresse Profumi e Bijoux, una piacevole scoperta nella mia città devo dire, un piccolo angolo di paradiso profumato e non solo: abbiamo una selezione accurata della profumeria artistica e della cosmesi. Qui si è svolto un incontro ravvicinato con la mente di Peccato originale attraverso la quale abbiamo potuto vivere le stesse sue emozioni e le stesse visioni sulle fragranze; un po’ come un viaggio sensoriale che attraversa i suoi continenti olfattivi ed è profondamente interessante conoscerne il concepimento e tutte le istantanee sui personaggi incontrati che vanno a costituirne il vero ricordo, in questo caso un potpourrì di insolite note e riusciti accordi.
Vi assicuro viverle di persona è il miglior modo di poter capire queste fragranze dal cuore antico e l’involucro assolutamente volto alla sperimentazione. Silvia Monti ci avvicina al suo mondo con un’assoluta semplicità, le sue parole sono naturali ed evocative allo stesso tempo. Trattando su Ficcanasando di esperienze olfattive di ogni genere, privilegiando il punto di vista del naso e il suo complicato e profondo rapporto con la mente ho finalmente potuto rivolgere a Silvia qualche domanda sulla sua esperienza personale con il mondo degli odori.
– Qual è il tuo primo ricordo di odore d’infanzia?
“Il primo ricordo di odore che ho è di una lozione per capelli. Sì mia madre aveva una folle paura che perdessi tutti i capelli, perchè da piccolina circa sei o sette anni ne avevo molti meno, così si rivolse ad un conosciuto farmacista che aveva questa lozione anticaduta. Mia madre s’informò se potesse andare bene anche per la mia età così mi sottoponeva a questi trattamenti con questo preparato che veniva da Parigi.”
– E di cosa odorava questa lozione?
“Beh sicuramente usarono la Rosa per camuffare il resto del composto chimico, mi ricordo questa forte nota di Rosa e una base alcoholica altissima. Così ricordo che terrorizzata mi frizionava ripetutamente con questa cosa che io odiavo sinceramente!”
– Quindi in questo caso l’odore è legato ad un ricordo forse poco piacevole, tua madre era una farmacista quindi?
” No, no, la famiglia di mio marito da generazioni era nella farmacia. Io per un caso fortunato ho studiato farmacia perché inconsapevolmente fin da piccolina adoravo giocare con una mia amica alla farmacista. Prendevamo tutte le medicine della sua nonna, non rendendoci conto che poteva anche essere pericoloso, e passavamo interi pomeriggi dove io giocavo a venderle i farmaci per ogni malattia che aveva. ”
-Qual è stato il momento in cui hai deciso di creare Peccato Originale?
“Quando ritrovai nella cantina della farmacia tutte le antiche etichette e scatoline. L’odore proprio della cantina, della polvere… quando spolveravo questi oggetti è nato proprio il desiderio di poterli far rivivere dargli una nuova vita, anche perché vederli così inutilizzati mi disturbava moltissimo e unito a questo la mia passione nata fin da piccola per il mondo degli odori, quando annusavo quello della ciambella che preparava mia nonna, il cioccolato, qualsiasi odore sentissi nel bene o nel male mi affascinava, anche quelli più nauseabondi! Da qui poter dare nuova vita a quegli oggetti antichi attraverso la linfa delle essenze.”
– Secondo te il peccato originale può essere riassunto in un’essenza sola?
“No, sono troppo diversi i peccati, troppo diverse tutte le emozioni che ne conseguono. Lo vedo quasi infinito come pensiero…”
– Con quale delle tue fragranze ti identifichi di più?
“Beh, non dovrei dirlo ma sento molto vicino Iniezione di morfina e Cantaride. Potrebbero essere un po’ la descrizione della mia personalità.”
– Dove ti condurrà Peccato originale?
“Spero mi porti a conoscere tante persone e a far felice tante persone, mi piacerebbe farlo conoscere a chi magari non ha ancora trovato il proprio profumo e che ha bisogno in questo momento di un emozione come queste fragranze.”
– Posso dedurre quindi che anche per te gli odori hanno una grandissima influenza sulla psiche, il fatto che questi siano proprio i tuoi e che vengano indossati da tantissime persone che non conosci, cosa ti fa sentire?
“Sì questa cosa mi piace da morire, mi da una grandissima emozione. Mi fa piacere che per qualcuno possa significare un cambio di umore, una scelta. So che uno degli esponenti del Milan ha scelto una delle mie fragranze inizialmente per il colore (rosso-nero) poi ovviamente per la fragranze e mi fa un immenso piacere… oppure una ragazza che ha acquistato Emulsione Libera in un particolare momento della sua vita, ricco di cambiamenti, attraverso il profumo ha avuto a quanto mi ha detto la carica in più e quasi una conferma della sua scelta.”
– Il tuo momento creativo, quando arriva? A cosa pensi quando ti ispiri?
“Guarda il mio momento creativo può arrivare in qualsiasi momento della giornata, mentre cammino, mentre prendo un caffè, sotto la doccia. Di solito tanti spunti mi piace prenderli viaggiando, conoscendo persone, il viaggio per me è una componente fondamentale.”
– L’ispirazione più strana, singolare che ti sia mai venuta in mente?
“Forse proprio Cantaride. Pensando alle ali del coleottero appunto, che non vorrei mai uccidere ma che pensandoci mi sono ritrovata a preparare l’unguento in farmacia che veniva utilizzato fino a 15 anni fa al posto del Viagra (in quanto ha azione dilatatoria) e che appunto era in parte composto di ali di coleottero. Forse proprio queste bizzarre ricette mi hanno ispirata ed in particolare quella di Cantaride appunto.”
Che dire, enfin vi rimane solamente di annusare tutte e sei le fragranze. Sul sito ufficiale potrete chiedere dov’è il punto più vicino a voi per poter sentire Peccato originale, se siete di Ravenna come me, non esitate a rivolgervi ad Erresse Profumi e Bijoux dove troverete una valida consulenza ed una squisita cortesia!
Se davvero Novalis avesse ragione saremmo composti totalmente di sostanze mortali e potentissime, e cosa c’è di più mortale e peccatrice di un’anima inquieta in fondo?
Nella cantina di famiglia, soffiando su etichette ormai abbracciate dalla polvere del tempo, dalla tradizione di comporre armonie medicamentose… nasce PECCATO ORIGINALE.
Questo nuovo brand è stata un’altra piacevole scoperta al Pitti Fragranze 2013. Complimenti innanzi tutto per l’allestimento del piccolo stand, semplice ma efficace. Come potrebbe del resto non esserlo con un packaging ed un nome che parlano da sè?
PECCATO ORIGINALE propone una serie di 6 fragranze, ognuna delle quali possiede un nome che racchiude esattamente il quadro odoroso che andrete a sentire una volta erogata. Sono Unisex ovviamente, a metà fra odore e profumo, questo perché si riescono a distinguere molto ben scanditi gli aromi che le compongono. Una volta annusate queste chicche vien naturale chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare da immagini passate, un po’ ingiallite – come le etichette che erano in esposizione – le ricette galeniche dei primi decenni del 900 sono presenti come impronte evanescenti in queste fragranze, basti guardare solo il simbolo della medicina presente sia nel logo che sulla confezione.
Come recita la filosofia di PECCATO ORGINALE:
“Ci sono tanti peccati. Alcuni piccoli, altri grandi. Alcuni banali, altri originali perché frutto del genio.
Questi ultimi sgorgano dal profondo dell’uomo, dal suo amore per la trasgressione.”
Vi presento dunque le fragranze, che sono: EROS, EMULSIONE LIBERA, INIEZIONE DI MORFINA, ESTRATTO DI FOLLIA, ESSENZA MIRACOLOSA, CANTARIDE. Ognuna di esse rappresenta la cura per la nostra anima, ognuna di esse ha in se estratti o formulazioni utilizzate realmente per combattere malattie del passato o non. Personalmente posso dirvi che quelle che ho apprezzato di più sono state EROS ed ESTRATTO DI FOLLIA.
EROS riprende la formulazione utilizzata per contrastare la Sifilide; mi è arrivato immediatamente alle narici un’odore che ancora non conoscevo, quello del balsamo di Gurjum e del Guaiaco – come recitava la ricetta originale. Abbiamo un mix di Rosa rossa e Muschio, il tutto caldamente avvolto dal sentore di Oud ed Ambra. Vi assicuro un’atmosfera coinvolgente e sensuale, da provare assolutamente.
ESRATTO DI FOLLIA invece ha origine con la Teriaca, un’antica ricetta della quale si diceva “una bizzarra composizione figlia dell’empirismo, della barbarie tuttavia ancora usata nelle febbri maligne per calmare la tosse e le manifestazioni asmatiche”. In effetti al naso risulta eccentrica e frizzante, si avverte un solletico alle narici alla prima annusata ed un sali-scendi di armonia e brìo in tutta la persistenza della fragranza. Abbiamo un mix di Bergamotto, Pepe Rosa, Pepe Nero, Ambra, Lichene d’Islanda. Anche questa assolutamente da provare!
Il mio consiglio dunque, per i malanni e i malumori della stagione fredda appena inoltrata, iniziate dal naso! Ed in particolar modo cominciate da Peccato Originale… un’iniezione di originalità!
In principio era l’uomo preistorico ad utilizzare l’olfatto come bussola, rilevatore di pericoli, nonché intercettatore di prede e di partner. Ma oggi? Come possiamo intendere il nostro naso come senso al quale affidarci per un corretto orientamento quotidiano? Diciamoci la verità, le nostre esigenze oramai sono cambiate… è cambiato lo stile di vita e di conseguenza ciò di cui abbiamo bisogno.
Io dico che “Anche il naso vuole la sua parte” e per questo ho deciso di dedicare questo post a quello che potremmo definire, orientandoci e dando uno sguardo al nostro stile di vita , il nostro nuovo NASO DIGITALE. Cioè il passaggio dallo strumento narici allo strumento WEB, una sorta di Naso Metaforico che con stile può aiutarci nelle nostre ricerche. Mettiamo lo smoking al nostro compagno di annusate e per oggi decontestualizziamolo.
Quando si dice “Aver naso per…” non è poi così sbagliato, il nostro amico al centro del viso viene teoricamente preso in causa grazie al suo fondamentale fiuto. E se i nostri recettori olfattivi fossero sostituiti da validi strumenti di ricerca ormai disponibili su internet? Già fatto! Potremmo comunque definire la nostra esplorazione una sorta di “Naso ideale” al quale affidarci in caso di necessità; questi strumenti che tutti abbiamo a disposizione in qualsiasi momento ci danno risposte immediate, un’infinita scelta ed anche un aspetto estetico niente male. Per noi donne sto parlando per esempio di shopping online, ci sono partners di internet retail per oramai un’infinita quantità di brand di fashion & design. All’interno di questi siti il nostro naso digitale si muoverà fra abbigliamento, accessori, beauty e qui veniamo al bello… anche nel mondo fragranze! Ad esempio un ottimo nose personal shopper potrebbe essere Shoppingdonna: semplice ed immediato muoversi fra le categorie merceologiche, grafica accattivante e leggera, e devo dire anche un’ampissima scelta di prodotti interessanti. Se potessimo avere degli odori reali per ogni sito web certamente Shoppingdonna sarebbe un mix di liquerizia-zenzero-vaniglia. Semplice no? Ti orienti – scegli – clicchi e in poco tempo arriverà a casa la soluzione al tuo bisogno. Il nostro naso digitale non solo ci porta alla risposta al nostro problema, ma ci fa arrivare anche con un bel po’ di anticipo!
Potremmo definire strumenti di “fiuto digitale” anche i numerosissimi Blog che ormai ricoprono in maniera capillare ogni settore (e qui sono di parte lo so). Il blog potrebbe essere il ricettore olfattivo che mette un Alarm a nostro Cool Hunter cerebrale, ci avvisa e consiglia sui trend… la cosa fantastica è che il tutto si svolge in maniera diretta e velocissima. Le informazioni viaggiano – come dalle narici al cervello – quasi istantaneamente, oltretutto stimolano la nostra curiosità e tutto questo non fa che allargare il nostro raggio d’orientamento in rete. Ci mettono in comunicazione non solo con altre persone ma anche con informazioni che non abbiamo mai avuto.
Chissà come reagirebbe un homo sapiens ad un Alarm digitale “Gazzella in arrivo”?! Oggi ci sembra tutto così lontano: i nostri residui d’identità e di qualità innate di migliaia di anni fa, eppure alla fine ciò che cambia è lo strumento reale con il quale ci andiamo a cimentare; blog, siti web, tv sono solo evoluzione di pratiche che partono dai nostri sensi. Ogni pagina web, ogni immagine, ogni strumento che utilizziamo può essere paragonato a una composizione di essenze che alla fine ci riporta a sensazioni, emozioni e sorprese che non ci aspettiamo! Il nostro naso oggi ha una doppia personalità… sta a voi decidere quando usare l’una e quando l’altra!
Può un profumo evocare un amore perduto? Un ricordo, un’emozione così forte da scuotere il cuore? Può un profumo racchiudere la bellezza e la sensualità della donna che si ama? In questo caso, sì.
Era il 1925 quando in occasione dell’Esposizione internazionale di arti decorative a Parigi, al Grand Palais, fu battezzata e premiata una delle fragranze più conosciute al mondo e più apprezzate: Shalimar.
Shalimar fu opera di Jacques Guerlain, che secondo leggenda o secondo poesia (a voi la scelta), per errore versò qualche goccia di Vaniglia nella miscela del già conosciutissimo Jicky di Guerlain. Un po’ fantasiosa vero come interpretazione?
La verità è che volevo portarvi ad esempio questo jus per rendere meglio l’idea di emozione che un composto di aromi può suscitare. Specialmente quando intervengono a suo favore musica, storia e paesi lontani. Sì perché questa favolosa fragranza fu creata sotto ispirazione dell’opera dell’imperatore indiano Shah Jahan, realizzatore degli splendidi Giardini Shalimar evocando al contempo il ritratto dell’amore per la principessa indiana Mumtaz Mahal, alla quale fu dedicata la costruzione dell’incredibile Taj Mahal; un amore potente e indomabile ed al contempo destinato a trasformarsi in tragedia, poiché la povera Mumtaz morì di parto in età giovanissima.
Guerlain desiderava creare una fragranza che contenesse questo romanticismo esasperato: per renderlo possibile, decise la combinazione tra le note citrine del limone e quelle evocatrici del nerolo, fresche… senza tempo, con le note dolci ed avvolgenti della morbida vaniglia. Le note di fondo sono legnose con fava tonka e pungenti con bergamotto, che donano persistenza al profumo. Shalimar, suggestivo ed intenso al punto giusto troneggia fra le fragranze preferite da sempre dalle donne, è incredibile come un profumo possa regalare emozioni che non si sono vissute ma assaporarle con il naso ad ogni erogazione. Un amore eterno, una fragranza eterna.
Spruzzandolo sulla pelle si ha davvero la sensazione di sentire il calore del sole orientale, la sabbia fra le dita e le lacrime perdute. Insomma è un emozione che non possiamo non permetterci di provare almeno una volta nella vita, e se davvero Jacques Guerlain l’ebbe studiata a perfezione, di non abbandonarla mai.